Cos’è la psicoterapia individuale sistemica?
Nell’approccio psicoterapeutico Sistemico-Relazionale viene messo al centro l’individuo e la sua storia, analizzando la sua dimensione individuale con un accento particolare alle relazioni significative, che ha intrecciato nei diversi contesti in cui vive.
Le relazioni instaurate dall’individuo nei diversi contesti di vita hanno ripercussioni sulla persona, la quale viene aiutata ad analizzare i diversi tipi di relazione, per risalire a quei meccanismi relazionali problematici che provocano in lui sofferenza.
L’individuo nella psicoterapia sistemica individuale, nonostante sia solo stanza di terapia, porta con sé tutte le relazioni significative che ci sono nella sua vita nel presente, nel passato e in un ipotetico futuro.
L’attenzione dello psicoterapeuta sarà rivolta alla dimensione relazionale e interattiva senza tralasciare pensieri, emozioni e vissuti della storia individuale.
Lo psicoterapeuta si occupa sia della dimensione interpersonale, sia di quello che avviene nel suo mondo interno con un’attenzione particolare alla sua famiglia interna rappresentata, che può essere diversa da quella reale, favorendo aree di sofferenza personali.
Cosa fa lo psicoterapeuta sistemico?
Lo psicoterapeuta, oltre a rispondere alle richieste del paziente, cerca di offrirgli un diverso punto di vista della situazione presentata fornendogli un valore aggiunto che lo possa rendere successivamente abile e competente nell’affrontare le difficoltà della vita in autonomia.
Il terapeuta, durante il percorso che si costruisce insieme, introduce gli elementi utili a comprendere e superare il disagio, facendo leva sulle potenzialità e sui punti di forza della persona, per arrivare a produrre un cambiamento verso un equilibrio più funzionale orientato verso un benessere, una crescita personale e una migliore qualità della vita.
Com’è il setting terapeutico sistemico?
Il setting terapeutico rappresenta l’ambiente e il contesto dove avviene l’intervento terapeutico ed è l’insieme degli aspetti che regolano la relazione terapeutica e i confini dello spazio di lavoro, che ha delle variazioni a seconda dell’approccio psicoterapeutico.
Lo psicoterapeuta sistemico tende ad mantenere un setting aperto, sia per la durata del processo terapeutico, sia per gli intervalli degli incontri e della conclusione della psicoterapia.
Un setting in movimento con poche regole ma chiare, dove il terapeuta ha uno stile di conduzione attivo e partecipativo, con la presenza di continue verifiche anche con il paziente del percorso in corso.
Fondamentale è la relazione che si costruisce tra paziente e psicoterapeuta, una relazione necessariamente basata su un rapporto di fiducia con come obiettivo il raggiungimento del benessere del paziente.
Una relazione che richiede la messa in gioco da ambe le parti, con uno psicoterapeuta attivo e partecipe che mette in gioco se stesso per dare al paziente una visione alternativa della vita.
Lo psicoterapeuta può dare suggerimenti concreti su come affrontare situazioni di difficoltà, in modo che il paziente possa sperimentarsi con altre modalità relazionali e uscire da quelle situazioni con schemi mentali ripetitivi, che probabilmente sono la causa del malessere personale.
Come funziona la psicoterapia?
Dopo il primo incontro, si formula il contratto terapeutico:
- un accordo verbale reciproco circa la problematica presente e gli obiettivi terapeutici
- le cadenze dei colloqui: in linea generale si inizia con un colloquio settimanale per sciogliere i nodi e poi verso la conclusione della psicoterapia una volta ogni quindici giorni
- la durata approssimativa della terapia: varia a seconda della situazione, ma con una durata approssimativa di 5/6 mesi.