Cos’è il senso di dovere?
Il dovere è un comportamento imposto da una norma dettata dal sistema sociale in cui si vive: ogni individuo deve assolvere le proprie funzioni osservando le modalità stabilite dalla società.
Si può considerare una forza motivazionale derivante dal desiderio di adempiere a degli obblighi sociali, morali e personali. Una persona con un buon senso del dovere viene percepita come una persona affidabile e responsabile.
Quando il senso di dovere diventa negativo?
Il senso di dovere ha una valenza positiva aiutando a raggiungere i propri obiettivi, ma quando diventa troppo forte può influenzare negativamente la propria vita generando una mania del controllo, dove il “devo” diventa una parola pesante e si corre il rischio di venire intrappolati in una trappola di dovere dove non c’è più spazio per i propri bisogni, per i propri desideri, per il proprio Sé.
Si finisce per trascurare le proprie esigenze compiendo il proprio dovere indipendentemente da quanto ciò possa pesare per se stesso, perché il non fare provocherebbe un senso di colpa tale da non cambiare il proprio comportamento autoimposto.
Il piacere diviene dovere, situazioni in cui il piacere si trasforma in un obbligo, portando la persona a trasformare involontariamente un qualcosa di piacevole in una prestazione per mantenere alto il proprio valore e facendo sì che il piacere divenga dovere.
In queste situazione viene a generarsi il paradosso del “Sii spontaneo” in quanto quello che prima veniva svolto in maniera involontaria diviene una prestazione volontaria e come sosteneva Paul Watzlawick “L’essere spontanei obbedendo a un ordine è tanto impossibile quanto dimenticare intenzionalmente qualcosa”.
Paradossalmente un eccessivo senso di dovere può essere la causa di una calo di produttività, in quanto l’insorgere di una ansia eccessiva e lo stress, associati al bisogno di fare tutto in modo perfetto, possono inibire la creatività e la capacità di concentrazione, facendo sì che si tenda a procrastinare.
Le modalità con cui si manifesta un senso di dovere patologico varia a secondo della persona, ma ci sono alcuni segnali comuni che includono:
- Ansia costante: preoccupazione eccessiva di deludere gli altri o di non essere all’altezza delle loro aspettative.
- Perdita di interesse: vi è la tendenza a ridurre notevolmente il tempo per le relazioni e per gli hobby al di fuori della sfera lavorativa e quelle attività, che prima erano piacevoli, diventano un peso.
- Senso di colpa: la persona con un forte senso del dovere vive con il perenne tormento di cosa sia giusto o non giusto fare. Ad esempio, se si dedica più tempo agli affetti e alla famiglia, ci si sentirà in colpa per non dedicare abbastanza tempo al lavoro; viceversa se si dedica più tempo al lavoro ci sarà il senso di colpa di aver trascurato la famiglia.
- Burnout da sovraccarico: un esaurimento fisico e mentale causato da un carico di lavoro eccessivo con l’incapacità di disconnettersi dai propri doveri.
- Difficoltà a delegare: un sentirsi indispensabili con la convinzione che nessuno possa svolgere i compiti con la stessa competenza e attenzione.
Conclusione
Quando vi è un senso di dovere eccessivo, la vita non viene affrontata serenamente, ma viene riempita di condizionamenti, sensi di colpa al cui centro ci sono gli altri anziché se stesso.
Un percorso psicoterapeutico può essere utile per comprendere meglio se stessi, riscoprire i propri desideri, i propri bisogni e le proprie esigenze personali per arrivare a poter permettersi di non autoimporsi dei comportamenti, per riuscire a chiedere senza sensi di colpa, mettendo al centro della propria vita se stessi per ritornare a bilanciare il piacere con il dovere e il lavoro con il riposo.