Nella coppia vi è un continuo allontanamento e riavvicinamento, in cui nessuno è capace di prendere la decisione definitiva, come se il separarsi o lo stare insieme siano entrambe opzioni impossibili da realizzare.
Una danza, che viene giustificata da ciascuno con le proprie motivazioni attribuendo all’altro le responsabilità di tali dinamiche “io ti ho fatto questo perché tu mi avevi fatto quello”, nessuno dei partner si vuole assumere le responsabilità di cosa vada male, non si arriva da nessuna parte e si viene a creare un gioco ambiguo, in cui non possono esserci né vinti, né vincitori, altrimenti il gioco finirebbe: l’importante è salvaguardarne il perpetuarsi per mantenere la stabilità.
Lunghe ed estenuanti discussioni, che, anziché essere motivo di chiarimento, terminano con il consolidamento dell’idea in ciascuno che non ci sia più niente da fare, che non serva più parlare e si debba rimanere così.
Una possibile separazione farebbe emergere una serie di paure, prima fra tutte la paura della solitudine, soprattutto in coppie non giovani è forte il timore di trovarsi da soli ad affrontare le piccole grandi questioni della vita.
Sono coppie al cui interno vi è una comunicazione ambigua ed enigmatica con delle dinamiche relazionali confondenti, caratterizzate da una spiccata aggressività reciproca, ma allo stesso tempo un riguardo per l’altro. Di solito sono persone che non hanno una grande stima di sé, anche se all’apparenza uno sembra più forte dell’altro: personalità fragili, aggrappate al partner, in preda sia al terrore dell’abbandono che al terrore di una vera intimità (Selvini Palazzoli).
Persone che hanno paura di vivere da sole, con la tendenza a scappare da situazioni dolorose, con poca fiducia in se stesse nel momento in cui devono prendere decisioni importanti. Rimanere insieme senza definire la relazione è essenziale alla stabilità del sistema, uniti da una forte catena invisibile, difficile da spezzare: né con te né senza di te.
Frequentemente sono persone con alle spalle una famiglia d’origine in cui, quando erano bambini, il loro bisogno d’amore non era stato appagato e tale carenza affettiva fa sì che tendano a costruire rapporti in cui limitano le proprie aspettative affettive.
Un percorso terapeutico può essere utile per riprendere la propria storia individuale e di coppia, comprendere l’origine delle lontane carenze e irrisolte intimità, che nel presente diventano i contribuiti negativi all’attuale relazione di coppia.