Cosa sono le emozioni?
Le emozioni non sono uno stato, ma delle esperienze, un processo con più componenti e con un decorso temporale, che emergono in risposta a determinati stimoli, permettendoci di adattarsi alle diverse situazioni.
James a fine ‘800, le definiva come delle tendenze comportamentali e fisiologiche, che vengono messe in atto per dare risposte a situazioni evolutive significative.
Le emozioni sono caratterizzate da più modificazioni psicologiche e fisiche, provocate sia da stimoli interni che esterni.
La struttura multicomponenziale le differenza da altri fenomeni psicologici, come il pensiero o la percezione.
L’emozione è bene ricordare che non è uno stato, ma un processo in continua evoluzione, la cui durata può variare con risposte emotive brevi, che a sua volta coinvolgono cambiamenti comportamentali e fisiologici, manifestandosi con cambiamenti nella postura, nel tono della voce etc.
Ricordando Darwin, possiamo sostenere che tutte le emozioni sono indispensabili da un punto di vista evolutivo, essendo il risultato del processo d’adattamento dell’uomo nell’ambiente circostante, garantendone la sopravvivenza. La rabbia ci permette di difenderci da ingiustizie ed offese, senza la tristezza non riusciremmo elaborare lutti e perdite e la paura ci protegge dalle situazioni pericolose.
Quali sono le emozioni?
Le emozioni si dividono in emozioni primarie ed emozioni secondarie:
- Le emozioni primarie: sono emoziono innate presenti in tutta la popolazione e per questo vengono definite primarie ovvero universali (paura, tristezza, rabbia, disgusto, gioia)
- Le emozioni secondarie: derivano da una combinazione delle emozioni primarie e vengono anche definite emozioni sociali, ne sono un esempio: allegria, delusione, vergogna, orgoglio, gelosia, senso di colpa.
Le emozioni primarie si manifestano spontaneamente in risposta a stimoli, senza la necessità di un approfondimento consapevole, a differenza delle emozioni secondarie, che rappresentano una realtà emotiva più complessa rispetto alle primarie, coinvolgendo l’autoconsapevolezza e coinvolgono come la persona si percepisce e come interpreta il proprio mondo emotivo.
Le emozioni sono la nostra bussola interna, dandoci informazioni sul nostro stato, sul nostro benessere, permettendoci di gestire le decisioni importanti e aiutandoci a capire le nostre necessità.
Le strategie di regolazione emotiva
La persona per non venire travolta dal fiume di emozioni che la vita riserva, ha la possibilità di utilizzare una serie di strategie e comportamenti per regolare l’emozione provata in un dato momento.
Le strategie di regolazione emotiva possono essere:
- a livello cognitivo: una interpretazione o la visione positiva della situazione stressante, per ridurre l’emozione spiacevole;
- un tentativo volontario di cambiare la situazione stressante o di contenere le sue conseguenze;
- accettare l’esperienza emozionale senza giudizio.
L’attivazione di strategie di coping: una serie di comportamenti per cercare di tenere sotto controllo, affrontare conflitti e situazioni o eventi stressanti, non sono innate, ma necessitano di uno sforzo cognitivo e comportamentale per gestire richieste interne ed esterne percepite come gravose.
Si può utilizzare un coping focalizzato sul problema: sforzo per risolvere il problema; un coping focalizzato sull’emozione: sforzo per ridurre l’emozione spiacevole.
Importante é rimarcare la differenza tra:
- il controllo emotivo: caratterizzato da una soppressione e inibizione dell’emozione con un impatto disadattivo.
- la regolazione emotiva: non implica la soppressione dell’emozione, ma permette, attraverso uno sforzo volontario, di attivare livelli ottimali di controllo dell’ambiente circostante ed è adattiva.
Conclusione
Il riconoscere le proprie emozioni, capire come funzionano, dotarle di significato, usare l’informazione che portano con sé, permette di rispondere più efficacemente alle richieste e alle situazioni della vita quotidiana.
Un percorso psicoterapeutico diventa utile per entrare in contatto con tutte le emozioni, non per sopprimerle, ma per imparare a comprenderle, accettarle e gestirle per ritornare a vivere i propri sentimenti in maniera sana ed equilibrata.