L’adolescenza è un momento unico e irripetibile nella vita di ognuno, che si colloca tra l’infanzia e l’età adulta.
Cronologicamente, il periodo adolescenziale potrebbe essere collocato in un’età che va dai 12 anni ai 22, anche se è alquanto difficile dare una indicazione anagrafica precisa a causa delle differenze individuali e delle caratteristiche della società in cui viviamo. Negli ultimi anni sono sempre più numerosi i giovani che, per motivi economici e di studio, prolungono la permanenza a casa dei propri genitori e la dipendenza da loro, ritardando sempre di più l’ingresso nel mondo degli adulti. E a volte sono proprio questi ultimi a ostacolare la crescita e l’allontanamento dei figli dalla propria famiglia d’origine, impedendo loro di evolvere e passare ad un’altra fase del ciclo di vita.
L’obiettivo fondamentale del passaggio adolescenziale è la conquista dell’autonomia e della propria indipendenza personale; attraverso il processo proprio della individuazione affettiva si arriva a una consapevole costruzione della propria identità. Un processo per cui, crescendo, il ragazzo sposta i suoi investimenti affettivi fuori dalla famiglia di origine. In realtà tale spostamento avviene, secondo Sullivan, molto prima, tra gli 8 e gli 11 anni, e riguarda lo stabilirsi delle prime amicizie personali e significative. Quindi il periodo della preadolescenza, che precede quello adolescenziale, è il momento decisivo del processo di individuazione affettiva.
Durante l’adolescenza si hanno modificazioni fisiche significative, cambiamenti rapidi e vistosi, che possono essere vissuti inconsciamente come una perdita del corpo infantile.
Lo sviluppo della sessualità è uno degli aspetti altamente significativi dell’adolescenza, durante questa fase del ciclo di vita di ogni individo, si completa la maturazione sessuale e si evidenziano in maniera definitiva i caratteri sessuali secondari.
Nei maschi il cambiamento ha inizio con l’aumento del volume dei testicoli e dello scroto, seguito dalla crescita dei peli pubici e dall’aumento del pene. Solitamente i peli ascellari e la barba compaiono in un secondo momento; il tono della voce cambia quando il processo di maturazione è già inoltrato
Nelle ragazze il cambiamento fisico si evidenzia con lo sviluppo del seno, preceduto dalla comparsa dei peli pubici. Un momento significativo è la comparsa del flusso mestruale, che può essere vissuto con reazioni di rifiuto e negazione, o, a volte, come segnale di progresso e autonomia.
Lo sviluppo corporeo provoca un intensificarsi della masturbazione, che acquista anche il significato di un’esplorazione del nuovo corpo e delle intense emozioni sessuali di cui ora è capace. L’esperienza autoerotica è una tappa fondamentale per la scoperta e appropriazione del proprio corpo in vista del rapporto fisico con l’altro sesso e un momento significativo nella creazione di una propria intimità, dalla quale i genitori sono esclusi.
L’adolescente è confuso e turbato da questa nuova esperienza di cambiamento corporeo dettato dalla spinta degli impulsi sessuali e ormonali e si comincia a fare parecchie domande sul suo futuro, sul chi sarà come uomo o come donna.
Vi sono delle modificazioni psichiche dettate sia da un cambiamento fisico così importante, che rende necessaria una ristrutturazione dell’immagine di sé, sia per le nuove forme di pensiero che si originano e si strutturano.
A differenza del bambino, che presenta una struttura mentale rivolta all’esplorazione del mondo esterno con dei bisogni che si soddisfano nel presente e nel concreto; l’adolescente, invece, diviene capace di concentrarsi nella propria vita interiore: riflettere su di sé e sul proprio pensiero. Il pensiero raggiunge la sua più alta espressione potendo funzionare in modo astratto; si parla di pensiero ipotetico-deduttivo, intendendo con questo termine non solo ciò che è direttamente percepibile (azioni, situazioni, eventi), ma anche ciò che è possibile. Il reale diventa possibile e si apre il ventaglio delle “possibilità”, di ciò che non è stato ma che potrebbe essere stato o che potrà divenire.
L’adolescente acquista un senso critico, che gli permette di mettere in discussione ciò che in precedenza appariva come assoluto. La percezione del mondo adulto trova una nuova valenza; i genitori che fino a quel momento erano le uniche figure di riferimento, che avevano tutte le risposte, cominciano ad essere criticati dal ragazzo che ha l’esigenza di mettere in discussione tutto e tutti.
Il gruppo di coetanei assume un’importanza primaria come punto di riferimento essenziale per la nuova identità che l’adolescente va costuendo e cambiano le dinamiche relazionali all’interno della famiglia, che deve riorganizzarsi in un nuovo assetto maggiormente funzionale per la nuova fase del suo ciclo vitale.
L’adolescenza è un’età di passaggio con un significativo cambiamento, che si attua appunto attraverso la crisi adolescenziale rappresentata dalla rottura di un equilibrio precedente per arrivare ad un altro equilibrio più funzionale per il sistema.
I genitori dovrebbero essere sufficientemente flessibili ad accogliere sia le richieste di protezione, che di autonomia del figlio, per aiutarlo nella ricerca della propria individualità senza farlo sentire solo.
A volte il ragazzo può riscontrare delle difficoltà a superare la crisi adolescenziale e una psicoterapia può essere utile per dare un significato funzionale a questa fase di passaggio e permettere di riuscire a svincolarsi dall’identità infantile, per raggiungere l’autonomia e la propria indipendenza personale.