Il modello familiare
Nel modello familiare elaborato da Salvador Minuchin, la famiglia viene descritta come una struttura al cui interno vi sono dei sottosistemi, che vengono demarcati da confini generazionali e gerarchici:
- sottosistema coniugale;
- sottosistema genitoriale;
- sottosistema dei figli;
- sottosistema dei fratelli;
- sottosistema dei nonni.
Cosa sono i confini?
I confini sono l’espressione delle regole familiari che definiscono il ruolo di ognuno e servono per proteggere la differenziazione del sistema.
Per esempio, il confine di un sottosistema genitoriale è definito quando la madre dice al figlio maggiore “se tuo fratello corre in bicicletta per strada, dimmelo che io lo fermerò”.
Come possono essere i confini in una famiglia?
- Confini chiari e definiti permettono che la famiglia funzioni bene, in modo tale che i membri di ogni sottoinsieme possano esercitare le loro funzioni senza interferenze esterne e nello stesso tempo permettere il contatto tra i componenti del sottosistema e degli altri.
Una volta in cui sono chiaramente tracciate le linee di responsabilità e autorità, un sottosistema genitoriale, che includa una nonna e un figlio genitoriale, può funzionare in maniera ottimale.
La chiarezza dei confini diventa uno dei parametri importanti per la valutazione del funzionamento della famiglia medesima. - Confini diffusi quando nella famiglia si hanno dinamiche relazionali che fanno diminuire la distanza tra i membri della famiglia medesima e i confini si confondono.
Famiglie che concentrano l’interesse su se stesse e sviluppano il proprio microcosmo, con conseguente aumento di comunicazione e coinvolgimento tra loro.
Sono famiglie invischiate con una certa indifferenziazione dei sottosistemi e la tensione di uno dei membri si riflette con forza nei vari sottosistemi. - Confini eccessivamente rigidi, al polo opposto, vi sono le famiglie disimpegnate, dove manca il senso di appartenenza e di interdipendenza.
Famiglie in cui la comunicazione tra i sottosistemi è difficile e le funzioni di difesa della famiglia sono danneggiate, non vi è la capacità di dare sostegno agli altri membri del sistema familiare e non viene sentita la genitorialità.
Famiglie invischiate e famiglie disimpegnate
In termini umani, l’invischiamento e il disimpegno stanno ad indicare la preferenza di un tipo di interazione piuttosto che una differenza tra funzionale e disfunzionale, ma, quando si è agli estremi di un polo o dell’altro, sono un indicatore di una possibile patologia.
- Nelle famiglie invischiate: la mancanza di differenziazione nel sottosistema può scoraggiare l’esplorazione e la risoluzione autonoma dei problemi;
- Nelle famiglie disimpegnate: i componenti del sistema possono funzionare autonomamente, ma hanno un senso distorto circa il significato dell’interdipendenza e mancano di sentimenti di lealtà e di appartenenza nei confronti della famiglia, con un’incapacità di chiedere aiuto e sostegno se necessario.
Conclusione
Un percorso psicoterapeutico può essere utile per riprendere la propria storia familiare, ricontestualizzare al suo interno le proprie modalità relazionali, per arrivare ad una piena differenziazione dalla propria famiglia d’origine.