Negli ultimi anni, il mondo del lavoro è afflitto dalla problematica del mobbing, che condiziona pesantemente la vita di un sempre maggior numero di persone.
Alla vittima del mobbing vengono affidati compiti squalificanti, oppure la si mette nelle condizioni di non poter attuare il proprio lavoro; il lavoratore viene isolato, riceve pressioni psicologiche, prepotenze, umiliazioni, richiami, che se attuati in maniera sistematica e duratura arrecano disagi significativi alla salute psicofisica del lavoratore.
La motivazione di tale terrore psicologico può essere varia, ma sempre di carattere distruttivo: eliminare una persona divenuta per qualche motivo “scomoda”, portandola alle dimissioni volontarie o provocandone un motivo di licenziamento.
La persona soggetta a mobbing si trova a vivere una condizione di stress prolungato legato sia all’incertezza lavorativa, sia alla condizione di impotenza causata dal mobbing stesso, che va a colpire la propria autostima danneggiando significativamente l’immagine di sé.
L’identità personale viene messa in discussione e il sentirsi impossibilitato dal cambiare la situazione provoca una rabbia difficile da gestire, influenzando negativamente la vita personale e relazionale della persona. Accanto a disturbi d’ansia, disturbi del sonno, depressione, insorgono disturbi anche di carattere medico, quali la gastrite, cefalea, tachicardia, tremori, dermatiti e altre patologie collegate allo stress.
Una psicoterapia diviene utile per aiutare la persona a fronteggiare una situazione stressante, rivalutare la propria immagine di sé, che è stata duramente squalificata, intervenendo sui fattori che paralizzano la persona e ricominciare a costruire un progetto futuro per la propria vita.