Cos’è il mobbing?
Il termine mobbing viene utilizzato per indicare un insieme di comportamenti aggressivi e vessatori ripetuti, consumati in ambito lavorativo, da parte di colleghi o superiori ai danni di un lavoratore, che si viene a trovare in una condizione di disagio psicologico.
Negli ultimi anni, il mondo del lavoro è afflitto dalla problematica del mobbing, che condiziona pesantemente la vita di un sempre maggior numero di persone.
Caratteristiche del mobbing
Alla vittima del mobbing vengono affidati compiti squalificanti, oppure la si mette nelle condizioni di non poter attuare il proprio lavoro; il lavoratore viene isolato, riceve pressioni psicologiche, prepotenze, umiliazioni, richiami, che se attuati in maniera sistematica e duratura arrecano disagi significativi alla salute psicofisica del lavoratore.
La motivazione di tale terrore psicologico può essere varia, ma sempre di carattere distruttivo: eliminare una persona divenuta per qualche motivo “scomoda”, portandola alle dimissioni volontarie o provocandone un motivo di licenziamento.
I comportamenti verso la vittima del mobbing possono consistere in:
- pressioni o molestie psicologiche;
- calunnie sistematiche;
- maltrattamenti verbali ed offese personali;
- minacce od atteggiamenti tendenti ad intimorire od avvilire;
- critiche immotivate ed atteggiamenti ostili;
- svalutazioni, anche di fronte a colleghi ed a soggetti estranei all’organizzazione;
- svuotamento delle mansioni;
- attribuzione di compiti esorbitanti od eccessivi;
- attribuzione di compiti dequalificanti in relazione al profilo professionale posseduto;
- impedimento sistematico ed immotivato a notizie ed informazioni utili all’attività lavorativa;
- marginalizzazione rispetto ad iniziative formative di riqualificazione e di aggiornamento professionale;
- esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo nei confronti del lavoratore;
- atti vessatori indirizzati alla sfera privata del lavoratore, consistenti in discriminazioni sessuali, di razza, di lingua e di religione.
I parametri fondamentali affinché si possa parlare di mobbing sono:
- Ambiente di lavoro.
- Frequenza delle azioni mobbizzanti: almeno una volta alla settimana.
- Durata: almeno sei mesi.
Quali conseguenze ha sulla vittima?
La persona soggetta a mobbing si trova a vivere una condizione di stress prolungato legato sia all’incertezza lavorativa, sia alla condizione di impotenza causata dal mobbing stesso, che va a colpire la propria autostima danneggiando significativamente l’immagine di sé.
L’identità personale viene messa in discussione e il sentirsi impossibilitato dal cambiare la situazione provoca una rabbia difficile da gestire, influenzando negativamente la vita personale e relazionale della persona.
Accanto a disturbi d’ansia, disturbi del sonno, depressione, insorgono disturbi anche di carattere medico, quali la gastrite, cefalea, tachicardia, tremori, dermatiti e altre patologie collegate allo stress.
Conclusione
Una percorso psicoterapeutico diviene utile per aiutare la persona a fronteggiare una situazione stressante, rivalutare la propria immagine di sé, che è stata duramente squalificata, intervenendo sui fattori che paralizzano la persona e ricominciare a costruire un progetto futuro per la propria vita.