Origine del termine narcisismo
Questo disturbo prende il nome dal mito greco di Narciso, innamorato della propria immagine riflessa in uno specchio d’acqua. Narciso consumato dal desiderio di se stesso, finì per essere trasformato in un fiore.
Narcisismo sano
Una certa quantità di amor proprio, oltre ad essere normale, è auspicabile; la differenza tra narcisismo sano e narcisismo patologico è molto difficile da cogliere e anche identificare il punto dove una sana autostima diviene un narcisismo patologico.
Importante è anche contestualizzare un determinato comportamento all’interno del ciclo di vita dell’individuo, ad esempio l’immagine di un adolescente, che sta un’ora davanti allo specchio per asciugarsi i capelli, ci farebbe sorridere, mentre se ci immaginiamo un uomo di trent’anni nella medesima attività ci arriva in modo diverso.
Inoltre, bisogna tenere presente che viviamo in una cultura narcisistica, in cui vi sono mezzi di comunicazione di massa, che ci inviano di continuo immagini superficiali ignorando sostanza e profondità. Una società in cui il consumo di beni materiali è la strada verso la felicità, in cui vi è una competizione continua il cui obiettivo più importante è arrivare primo.
Tenendo presente tale ambiente culturale, è spesso difficile e problematico determinare quali tratti indichino un disturbo di personalità narcisistico e quali siano semplici adattamenti culturali.
Disturbo Narcisistico di Personalità
Da un punto di vista diagnostico, il Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM) lo inserisce nel Cluster B, che raggruppa i disturbi con comportamenti esasperati e drammatici, con una scarsa regolazione emotiva e forte impulsività.
La personalità narcisistica è caratterizzata da:
- un senso grandioso di sé;
- una tendenza a sovrastimare le proprie abilità;
- la pretesa che gli altri riconoscano loro meriti e privilegi;
- mancanza di empatia;
- la difficoltà a riconoscere i bisogni e i sentimenti altrui.
Gli individui narcisistici possono avere un successo straordinario in certe professioni e si hanno esempi nella politica, negli affari, nel mondo dello spettacolo e la patologia si può riflettere nella superficialità di un interesse professionale (Kernberg, 1970), come se il successo e l’applauso fossero più importanti rispetto a una effettiva competenza scientifica.
Il disturbo narcisistico e le relazioni
La qualità delle relazioni di un individuo è utile per identificare le forme patologiche di narcisismo: vi è un’incapacità ad amare, di provare empatia verso gli altri individui.
Gli individui con un disturbo narcisistico di personalità si accostano agli altri trattandoli come oggetti da usare e abbandonare secondo i propri bisogni, non curandosi dei loro sentimenti, mentre nelle relazioni interpersonali sane si prova empatia, si riconoscono i sentimenti e i bisogni degli altri, riuscendo a tollerare le diversità e i possibili conflitti.
L’Altro viene idealizzato fin quando soddisfa i propri bisogni di ammirazione e di gratificazione, per poi essere svalutato quando non svolge più tale funzione.
Per Otto Kernberg vi è la presenza di un Sé grandioso, che fa muovere il soggetto in una realtà pericolosa, perché l’immagine grandiosa che ha di se stesso può essere invalidata. Quindi la persona tenderà a tenere distanti gli altri, che diventano oggetti di rabbia e di svalutazione, al fine di difendersi dal rischio che vadano a ferire l’immagine di Sé.
Oltre al bisogno di continue rassicurazioni, presentano anche un profondo sentimento di invidia verso gli altri, in quanto rappresentano sia il salvatore che il rivale e, come detto in precedenza, i rapporti interpersonali diventano improntati sullo sfruttamento per alimentare la propria autostima e il tutto in un profondo senso di solitudine che accompagna il narcisista.
Conclusione
Un intervento psicoterapeutico è utile per riportare la persona su un piano di realtà; promuovere una percezione realistica di sé e degli altri; intaccare il Sé grandioso e favorire un processo di messa in discussione delle proprie problematiche con l’obiettivo di ridurre la sofferenza, migliorare la qualità della vita e poter ritornare ad emozionarsi senza doversi difendere dal mondo.