Il disturbo da rientro e come prevenirlo

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Il disturbo da rientro e come prevenirlo

Concedersi una vacanza è necessario sia per il benessere fisico che psicologico, è fondamentale per l’equilibrio tra attività e riposo, tra responsabilità e leggerezza, una necessità per rallentare i frenetici ritmi quotidiani e pensare più a se stessi e ai propri bisogni.

E quando ci si è ricaricati, l’estate finisce e si deve ritornare a quella realtà quotidiana fatta di impegni, responsabilità dove diventa difficile trovare uno spazio per se stessi e per i propri desideri.

Un ritorno a ritmi spesso imposti dall’esterno,  che possono far insorgere la sindrome da rientro che colpisce una persona su dieci e che si può catalogare nei disturbi dell’adattamento e si manifesta con un insieme di sintomi quali: irritabilità, ansia, disturbi del sonno, apatia, spossatezza, disturbi gastrointestinali, depressione lieve.

E’ possibile che il rientro al lavoro venga vissuto con sentimenti di sconforto o impotenza, difficoltà di concentrazione o sensazione di perdita delle competenze.

Le persone hanno la tendenza a tracciare una linea netta tra il prima, la vacanza, e il dopo: il ritorno al lavoro. Una linea netta senza un minimo di continuità da un passato leggero e spensierato ( le vacanze) a un futuro carico di problemi e conflittualità ( il ritorno al lavoro).

Invece importante, per prevenire il disturbo da rientro, sarebbe riuscire a trovare una capacità a rallentare nel vivere quotidiano, senza spingere l’acceleratore al massimo tutto l’anno per poi fermarsi un mese all’anno, ma trovare dei momenti nell’arco della giornata per appunto rallentare, riposarsi, ricaricarsi e ritrovare energie prima di arrivare al limite delle forze.

Crearsi delle pause piacevoli e ristoratrici, pause brevi in cui ci si mette al centro e gli impegni si lasciano fuori per ricaricarsi e affrontarli.

Un spazio personale in cui si pensa solo a se stessi e ci si vuole bene. A volte si ha difficoltà a ritrovare questo spazio solo per sé, si mette tutto il resto al centro e si costruisce una vita fatta di doveri lasciando fuori i propri bisogni.

Un percorso psicoterapeutico potrebbe servire per ritrovare la centralità e ritornare a essere  protagonisti della propria vita.