I disturbi del sonno

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I disturbi del sonno

I Disturbi del Sonno

Gli esseri umani possiedono un orologio biologico, che influenza alcuni processi fisiologici e condiziona le ore di veglia e di sonno. Il nostro orologio biologico determina anche l’alternanza del periodo di sonno e di veglia con un intervallo regolare e costante, a meno che intervengano alcuni fattori esterni che condizionano in parte il funzionamento.

Vi possono essere alterazioni del sonno, che riguardano sia aspetti quantitativi che qualitativi. La durata normale del sonno varia notevolmente da persona a persona, vi sono soggetti che possono dormire poco e altri che necessitano di una quantità di sonno superiore alla media e in entrambi i casi presentano, durante le ore di veglia, un normale livello di vigilanza.

I disturbi del sonno sono invece caratterizzati da un riposo carente sia dal punto di vista qualitativo e quantitativo, che provoca disagio e incide negativamente sulla vita lavorativa e sociale della persona. Dunque quando la persona non riesce ad avere beneficio dal riposo perché dorme troppo poco, eccessivamente, male, o con frequenti ed improvvisi risvegli o incubi, si può pensare ad un disturbo del sonno.

Oltre alle differenze individuali sulla qualità e sulla quantità di sonno necessarie per ciascuna persona, esse possono variare anche in relazione all’età e quando vi è la presenza di fattori soggettivi come forti stati di preoccupazione, problemi personali o fattori esterni, come può essere lo svolgere un lavoro stressante o dormire in un luogo percepito come pericoloso. Tali situazioni possono produrre degli stati psico-emotivi di ansia e stress e ridurre sia la qualità, sia la quantità del sonno.

I Disturbi Primari del sonno sono a loro volta suddivisi in Dissonnie e Parasonnie.
Le Dissonnie sono caratterizzate da anomalie della qualità, della quantità o del ritmo del sonno causando un disagio significativo del funzionamento sociale e lavorativo.

Il più frequente disturbo, che rientra in questa categoria, è l’insonnia, la cui caratteristica principale è una difficoltà a iniziare o a mantenere un sonno ristoratore, per almeno un mese, e la presenza di una affaticabilità diurna associata.

La notevole preoccupazione circa la propria insonnia e lo stress provocato dall’impossibilità di dormire possono provocare nella persona un circolo vizioso in cui più la persona cerca di dormire, più non ci riesce e diventa ansiosa e depressa.

L’insonnia cronica può incidere significativamente sull’umore e sulla motivazione, essere la causa di una diminuzione dell’attenzione, dell’energia e della concentrazione, provocando un aumento della fatica e del malessere generale.

Le Parasonnie sono caratterizzate da comportamenti anomali o da eventi fisiologici, che prevedono l’inusuale attivazione del sistema nervoso autonomo, del sistema motorio e dei processi cognitivi durante specifici stadi del sonno o nei passaggi sonno-veglia.

Rientrano in questa categoria, il sonnambulismo, i disturbi da incubo, il sonniloquio (parlare nel sonno) e il bruxismo (ringhiare i denti nel sonno).

Escludendo i fattori medici di base scatenanti, durante un percorso psicoterapeutico la persona può ripristinare una corretta igiene del sonno e contestualizzare il disturbo all’interno della propria vita, comprendendo le difficoltà che possono agire negativamente sul sonno.