La protezione dei genitori verso i figli esprime la capacità di essere attenti ai loro bisogni e alle loro esigenze, un prendersene cura costruendo una base sicura in modo che il bambino si senta sostenuto e questo gli permetta di rimanere solo con se stesso o esplorare il mondo circostante senza timori.
Secondo la teoria dell’attaccamento di Bowlby, nell’uomo vi è una tendenza innata a ricercare la vicinanza protettiva di una figura ben conosciuta, ogni volta che si costituiscono situazioni di pericolo, dolore, fatica e solitudine. Un attaccamento sicuro è quello in cui i bambini protestano in maniera vivace al momento della separazione con il genitore, continuano a cercarlo attivamente durante la sua assenza, e si calmano subito al momento della riunione. Attaccamento sicuro in quanto il bambino appare determinato e sicuro nella sua ricerca del genitore e anche sicuro del conforto che questi gli offrirà al momento del ricongiungimento.
La protezione, il prendersi cura dei propri figli è alla base della genitorialità, ma importante è che il tutto sia teso verso l’incoraggiamento dell’indipendenza, per sviluppare un’autonomia che permetta loro di sperimentare l’ambiente.
La letteratura psicologia ha ampiamente affrontato il tema e dimostrato come genitori iperprotettivi determinano una limitata possibilità di esplorazione del mondo che li circonda e a sua volta aumentano la valutazione a livello cognitivo della pericolosità delle varie situazioni che incontrano.
In una ricerca pubblicata sul Journal of Positive Psichology secondo gli studiosi “un controllo costante, psicologico, sui bambini può limitare la loro indipendenza e può farli sentire meno capaci di regolare il proprio comportamento in base alle situazioni”.
Genitori che tendono a non lasciare che i figli sperimentino l’ambiente circostante dicendo loro di non fare certe cose perché si potrebbero fare male, o di non farle da soli non permettono loro di assumersi delle responsabilità, piccole cose che nell’immediato possono apparire come atti d’amore, ma nel lungo termine possono minare le capacità dei ragazzi di far fronte alle difficoltà che incontreranno sul loro cammino, con una conseguente perdita di autostima e di fiducia nelle proprie capacità.
Adulti che spesso percepiscono il mondo come pauroso e zeppo di pericoli, che tendono ad allertarsi in maniera eccessiva non appena il proprio figlio fa qualcosa da solo o si allontana da loro.
Un’altra forma di iperprotezione avviene quando i genitori tendono a evitare qualsiasi frustrazione per i figli tenendoli lontano da tutte le emozioni negative, genitori che danno loro tutto appena lo chiedono, genitori che si sostituiscono al bambino e poi all’adolescente nella risoluzione dei problemi in modo che non possa vivere le emozioni spiacevoli dei possibili insuccessi che la vita immancabilmente riserva.
Spesso alle spalle di tali comportamenti c’è il pensiero che così facendo i figli non avranno momenti di imbarazzo e di frustrazione e che saranno felici perché “non gli mancherà mai nulla e sono amati”. Invece è importante aiutarli ad accettare che nella vita le cose non vanno sempre come si desidera, che a volte ci si trova di fronte a degli imprevisti e che bisogna avere degli strumenti per fronteggiarli, affrontarli e superarli.
Atteggiamenti in generale che non permettono al figlio di crescere, differenziarsi da loro ed assumere un atteggiamento attivo nei confronti della vita, in quanto incontrerà enormi difficoltà a risolvere da solo i propri problemi e potrebbe diventare dipendente da qualcun altro che li risolva per lui ogni qualvolta si troverà in situazioni complicate.
Per crescere dei ragazzi emotivamente forti è importante lasciare che i bambini sperimentino emozioni positive, ma anche quelle negative per provare l’emozione del possibile fallimento e della delusione; lasciare che si prendano dei rischi sotto il controllo dei genitori e che risolvano da soli dei problemi in modo che oltre la possibile frustrazione provino anche l’emozione positiva della gratificazione e del successo.
Genitori che non diano tutto quello che i figli chiedono in modo che possano ancora avere un cassetto con dei desideri da soddisfare e dei sogni che si potranno realizzare.