Negli ultimi anni il termine “crisi” è entrato prepotentemente nel nostro linguaggio quotidiano; dai giornali e dalla televisione sentiamo parlare di crisi economica, crisi politica, ma si incontrano frequentemente parole come crisi esistenziale, crisi coniugale, crisi adolescenziale e via dicendo.
La crisi viene descritta come un momento negativo della propria vita, un qualcosa di disastroso che incute timore. Il concetto di “crisi” di per sé invece non è negativo; le crisi servono per iniziare un processo di cambiamento, una transizione che può essere opportunità di crescita. Una situazione di crisi impone un cambiamento e la persona deve attivarsi per trovare delle soluzioni più adattive per far fronte a delle necessità che non si possono più ignorare.
Le trasformazioni corporee, i cambiamenti di natura psichica, comportamentali e relazionali, se non adeguatamente elaborati, possono generare un disequilibrio nella vita di una persona e, quando non avviene il processo di cambiamento che la crisi richiede, la crisi diventa disfunzionale e si rimane bloccati nella crisi medesima senza riuscire a trovare soluzioni per superarla.
La persona, che non trova energie e risorse per superare il momento difficile, vive un senso di solitudine, di vuoto esistenziale ed è accompagnato dalla convinzione di non poter cambiare.
Una psicoterapia è utile per fronteggiare ed elaborare quei momenti critici della propria vita, che, se non vengono riconosciuti e contestualizzati all’interno della propria storia, possono tendere verso la cronicità.