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Disturbo Istrionico di Personalità

Istrionico
Il disturbo istrionico di personalità è caratterizzato da una modalità di comportamento esagerato e teatrale; persone con un atteggiamento fortemente seduttivo, che reagiscono in maniera eccessiva, con la tendenza a somatizzare e che sono alla ricerca costante di stimoli e novità.
Nel passaggio del DSM-II (American Psychiatric Association, 1968) al DSM-III (1970) il disturbo isterico di personalità venne sostituito con il disturbo istrionico di personalità che, suggerisce il manuale, è sinonimo di disturbo isterico di personalità. (Glen O. Gabbard)
Il disturbo viene descritto come un quadro pervasivo di emotività eccessivo e di ricerca di attenzione, che si esprime con comportamenti sessualmente seducenti e con la tendenza alla teatralità.
Il disturbo istrionico sarebbe presente nel 2-3% della popolazione generale e nel 10-15% della popolazione clinica. Sembrerebbe che il disturbo sia più diffuso nelle donne, ma ciò potrebbe dipendere da dei condizionamenti culturali, piuttosto che da una reale differente distribuzione tra i sessi.
E’ caratterizzato dal bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione, persone con la tendenza a raccontare in maniera esagerata episodi della vita, a inventare storie, descrizioni tragiche del proprio stato di salute, provocatorie e seduttive. Un continuo bisogno dell’approvazione dell’altro senza fermarsi a pensare alle proprie esperienze interne, considerando se stessi solo in funzione degli altri, con uno scarso senso di identità personale, fino a divenire dei dipendenti a livello affettivo, molto sensibili al rifiuto e alla possibile separazione.
L’istrionico è una persona che debutta sul palcoscenico della sua vita con tante maschere, una per ogni occasione. Una recita quotidiana continua, che gli impedisce di uscire dal personaggio per ottenere il più alto numero di consensi e non gli permette di raggiungere una profonda vicinanza emotiva con l’altro anche se considera le sue relazioni molto più intime di quanto lo siano in realtà, come il considerare il conoscente un caro amico, fantasticare su persone appena conosciute in maniera romantica e via dicendo. L’istrionico nelle relazioni recita una parte (la bella principessa, il macho, la vittima) oppure cerca di controllare l’altro attraverso la seduttività e la manipolazione affettiva.
Dietro a questa maschera, che indossa per far fronte alla vita, c’è la presenza di un dolore profondo, una sofferenza dovuta a un forte senso di inadeguatezza, di mancanza d’affetto, con la convinzione che gli altri possano lasciarlo solo e non prendersi cura di lui.
Le cause del disturbo istrionico di personalità possono essere riconducibili all’infanzia, in cui non sono stati soddisfatti i loro bisogni di attenzione e cura. Una storia di bambini, che venivano apprezzati per le loro doti di intrattenimento e non per il loro modo di essere; ambienti familiari in cui era più importante l’apparire anzichè l’essere, in cui non c’era il riconoscimento e l’accettazione di una componente fondamentale che è quella affettiva.
Oppure bambini che hanno ricevuto attenzioni e cura solo se e quando erano ammalati, per cui hanno imparato a ricercare accudimento attraverso i dolori fisici, che vengono spesso amplificati appunto per cercare quelle attenzioni e cure, che altrimenti sono convinti di non meritarsi.
Le persone che soffrono di un disturbo istrionico possono vedere compromesse le loro relazioni sentimentali, sociali e professionali a causa dell’utilizzo di uno stile interpersonale teatrale, che può portare gli altri a considerarli superficiali e non autentici.
Le continue e drammatiche richieste di cura e di accudimento, attuate quando si ha la sensazione di non essere considerati, possono far allontanare il partner, i parenti e gli amici.
Un percorso terapeutico risulta utile per riuscire a ritrovare e individuare le proprie emozioni, i propri pensieri, riuscire a modificare le credenze disfunzionali della propria inadeguatezza e dell’incapacità a gestire la propria vita, per arrivare a togliere la maschera e incominciare ad amarsi e ad apprezzarsi come persona. Riconoscere l’Altro come persona, nella sua individualità e con le sue caratteristiche, incontrare la propria autenticità e imparare ad amare il proprio vero Sé.